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Se il 2021 del Guerriero Padova è stato all’insegna dell’assoluta ambivalenza, svariando dall’ultimo posto in Serie B al primo in C Gold, l’anno solare di Filippo Bruzzese può essere annoverato come quello della crescita. A 21 anni appena compiuti, “Super Pippo” si è affacciato al 2022 con una maggiore consapevolezza dei propri pregi e difetti, accompagnato dalla convinzione di ritrovarsi nel posto giusto al momento giusto per continuare quel processo di miglioramento intrapreso nei mesi scorsi.
Che effetto fa essere uno dei più giovani, ma al tempo stesso uno dei giocatori con la più lunga militanza all’UBP?
«Sento di essere nel posto giusto: da una parte ho l’opportunità di imparare giocando assieme a grandi Senior, dall’altra ho acquisito anche una certa esperienza nel modo di stare in campo e ho la fortuna di avere alle spalle una società che mi conosce già da qualche anno. Anche se ora è più difficile trovare spazio, apprendo molto di più. Se sono qui è anche per quanto ho mostrato negli anni scorsi, ma sono anche consapevole che la fiducia bisogna sempre guadagnarsela sul campo».
Che idea ti sei fatto della squadra di questa annata e quali sono le principali differenze rispetto a quella scorsa?
«Abbiamo un gruppo di grande classe sia dal punto di vista del gioco che dal lato umano. Siamo diventati più solidi e ci stiamo consolidando grazie anche a un gioco più ragionato in cui prevale una componente d’esperienza rispetto al passato. Abbiamo però mantenuto anche le caratteristiche di corsa e contropiede che avevamo in Serie B, mentre la nostra difesa sta di nuovo emergendo».
Finora il Guerriero ha mantenuto un ruolino di marcia quasi perfetto. Come siete riusciti a superare le difficoltà d’inizio stagione e secondo te c’è stata una gara della “svolta”?
«La partita della svolta è stata sicuramente a Montebelluna, dove abbiamo vinto contro un’avversaria attrezzata in un momento in cui stavamo crescendo in termini di consapevolezza. Abbiamo tirato fuori il nostro spirito di squadra, ma abbiamo ancora margini di crescita».
Tempo addietro sostenevi di dover migliorare nella lettura del gioco e nel tiro da tre. Quanto ti manca per raggiungere gli obiettivi che ti sei posto?
«L’obiettivo è ancora lontano. Fortunatamente ho accanto gente esperta come “Lollo” Andreani che mi dice su cosa devo lavorare e migliorare. In campo condividiamo lo stesso scopo: anche se lo perseguiamo con modi diversi, viaggiamo sulla stessa lunghezza d’onda».
A fine 2021 hai sperimentato il baskin con il Petrarca. Conoscevi già questo sport?
«Sì, lo conoscevo, ma non avevo mai giocato. Trascorrere un pomeriggio assieme alla squadra del Baskin Petrarca è stato divertente. La definirei un’esperienza forte e bella. Mi fa piacere che anche i ragazzi disabili provino la gioia di segnare un canestro».
Archiviando l’anno appena trascorso, che bilancio possiamo tracciare?
«Direi positivo: la scorsa stagione abbiamo gettato le basi per fare bene adesso. Da marzo in poi siamo cresciuti e con il senno di poi avremmo potuto perfino salvarci. Lo scorso ottobre, siamo ripartiti a rilento, ma con un’impronta diversa, dimostrando di essere una squadra che potenzialmente può arrivare molto lontano».
Cosa chiedi al 2022?
«La speranza è di tornare in campo con i tifosi in palazzetto, senza preoccupazioni legate al Covid. Un gradissimo augurio lo rivolgo ai miei compagni e a me stesso per proseguire insieme il nostro percorso di consolidamento ad alti livelli».
(FOTO CREDIT UBP)
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