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Un altro anno è iniziato. Nata nel 2015, l’Unione Basket Padova entra nel suo quarto anno di vita con la volontà di dare ulteriore impulso all’attività del vivaio legata a doppio filo alla prima squadra. Il 2018 è andato in archivio fra alti e bassi, ma il bilancio è stato chiuso in positivo, nonostante le difficoltà intrinseche nel portare avanti un progetto impegnativo sotto vari aspetti come quello UBP.
Presidente Antonio Vendraminelli, come valuta il 2018 dell’Unione Basket Padova?
«Direi sarebbe stato ottimo senza il cattivo risultato della prima squadra di C Gold che non era certo costruita per salvarsi all’ultima giornata. Ci hanno consolato ampiamente le nostre squadre giovanili, 16 gestite direttamente, con le Finali Nazionali Under 15 Eccellenza, che non ci hanno visto finalisti per un canestro all’ultimo secondo».
A proposito di C Gold, il campionato attuale ha visto un rilancio dell’Unione grazie al lavoro svolto in ambito giovanile.
«Dopo la delusione della scorsa stagione, abbiamo puntato sui giovani che ben avevano figurato nel campionato Under 18 Eccellenza lo scorso anno e si stanno comportando benissimo in C Gold, in cui il Guerriero è la seconda squadra più giovane della categoria. Integrati da due senior padovani talentuosi di scuola petrarchina come Andreaus e Chinellato, insieme a Scattolin, Contin e Augusti, i nostri ragazzi formano un bel gruppo che si diverte e fa divertire. Coach Augusti ha trovato la quadra e siamo contenti e fiduciosi per il futuro. Continuiamo a puntare sulla padovanità».
Il settore giovanile resta quindi il punto di partenza?
«Certamente. Il nostro progetto punta a valorizzare il basket padovano. I nostri budget sono concentrati sul vivaio. Credo che oggi siamo leader a Padova sia per numero di atleti tesserati, sia per la qualità complessiva. Le nostre squadre d’Eccellenza sono tutte ben posizionate nelle rispettive classifiche. Martedì assisteremo all’ennesimo derby con la Virtus. Quest’anno non siamo mai usciti sconfitti contro i cugini. Sarebbe interessante ripristinare la Orsucci Cup per vedere a fine stagione quale delle due società si sarà aggiudicata più stracittadine…».
Ci pare di capire che la storica rivalità tra Petrarca e Virtus non si sia attenuata.
«Sì, resta ben solida, purtroppo. Se da un lato, questa rivalità stimola il confronto, dall’altro impedisce di competere ad alto livello come si dovrebbe. Le divisioni non aiutano, i vantaggi sono nettamente inferiori a quello che si potrebbe ottenere rimanendo uniti. A Padova non c’è spazio per due realtà di questo livello. Da anni lo sostengo da neutrale, ma ormai ho perso le speranze».
Diego Bonavina, assessore allo sport del Comune di Padova, sta lavorando per un nuovo palazzetto. Cosa ne pensa?
«Finalmente! Padova ha bisogno di un palazzetto per il basket. Nelle partite, che giochiamo in giro per il Nordest, troviamo palazzetti invidiabili in cittadine molto più piccole della nostra. Spero però sia un palazzetto non per la Virtus, come purtroppo sento ripetere ogni volta che se parla, ma per il basket padovano. La realtà, che rappresento, non è certamente inferiore al mondo Virtus che ammiro e rispetto. Abbiamo solo un progetto diverso. Siamo nella categoria sottostante, ma ripeto che siamo leader nel settore giovanile, senza paura di smentite. Abbiamo un budget molto simile che destiniamo, volutamente, per i tre quarti alle giovanili. Credo meriteremmo un po’ più di attenzione che significa anche rispetto per l’impegno che sponsor, dirigenti e allenatori mettono nel progetto del gruppo UBP».
Gli sponsor rappresentano una parte fondamentale. Senza di essi, l’Unione non avrebbe proseguito fino a questo punto.
«Non possiamo che ringraziarli ogni volta che ne abbiamo l’occasione. Non ci stancheremo mai di farlo. In particolare la famiglia Guerriero che ci sostiene ogni anno e alla quale speriamo di ripagare con le soddisfazioni che merita».
(foto Rocco Antonio D’Argento)
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